top of page

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le prime osservazioni astronomiche vengono fatte con piccoli strumenti (il classico Newton Ø114 mm – F 900 mm), ma con il progredire delle attività e con un po’ più di esperienza, si pensa di acquisire uno strumento per osservazioni più accurate e sistematiche, da utilizzare anche in osservazioni pubbliche.

Nasce così il progetto dell’acquisto di uno strumento più potente e di un osservatorio stabile.

​

I contatti con l’allora assessore alla cultura del Comune di Schio, Luigi Fontana, stimolano l’interesse del Comune.

​

Gli astrofili cominciano la ricerca di un sito di osservazione adatto, sia per l’ubicazione che per i vincoli posti dal Comune, e lo trovano, con l’aiuto dell’Associazione Allevatori, nella Busa di Monte Novegno.

Fissato il sito e assicurato il contributo del Comune di Schio per la manodopera e i trasporti, si è passati alla fase di studio e realizzazione, su progetto di Rinaldo Sperotto, membro del gruppo.

Per la realizzazione dello strumento viene ordinato alla ditta Marcon di San Donà di Piave, azienda leader nella costruzione di telescopi astronomici, un telescopio Newton-Cassegrain con specchio Ø250 mm; le ottiche vengono commissionate al rinomato costruttore veneziano Romano Zen.

Su progetto di Rinaldo Sperotto viene anche costruito un telescopio rifrattore con obiettivo Ø120 mm e focale 1500 mm, anch’esso con ottica Zen, da abbinare al telescopio principale come strumento guida.

​Avviati i lavori per la costruzione della struttura dell’osservatorio nella Busa del Novegno, inizia anche la realizzazione della cupola presso la carrozzeria Cazzola di Giavenale di Schio, un sandwich autoportante, senza alcuna armatura, costituito da 2 gusci di vetroresina con un’intercapedine solidale in schiuma di poliuretano.

​

​

​

​

​

​

​

 

 

 

I lavori a terra iniziano nel 1984, e il 29 gennaio 1985 la cupola dell’osservatorio viene appoggiata sulla struttura, in pieno inverno, da un elicottero dell’Aeronautica Militare del 4° Ali di Casarsa del Friuli, grazie all’interessamento di Domenico Scalzotto, padre del nostro socio Alessandro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’inaugurazione dell’osservatorio avviene ufficialmente il 3 ottobre 1986, alla presenza delle autorità civili e ecclesiastiche, seguita da un rinfresco con numerosi brindisi presso la baita “Sci Vao” Monte Novegno.

I discorsi di rito sono tenuti dal nuovo presidente Rinaldo Carraro e dal direttore dell’osservatorio Giancarlo Rizzato.

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

Dobbiamo ricordare che gran parte delle spese vive, per la struttura dell’osservatorio e dei 2 telescopi, sono state sostenute da alcuni soci del gruppo che si sono auto-tassati in più occasioni.

​

Da allora, l’attività del gruppo è proseguita con un intenso lavoro di divulgazione nelle scuole, conferenze e osservazioni pubbliche sia a Schio che presso l’osservatorio.

Il lavoro di divulgazione è stato preparato e curato da Vittorio Carta e Rinaldo Sperotto.

Le osservazioni sono state invece eseguite da un gruppo di intrepidi che per lungo tempo ha mantenuto in funzione l’osservatorio anche in pieno inverno: Giancarlo Rizzato, Michele Michelusi, Rinaldo Carraro, Alessandro Scalzotto.

​

La fase di ricerca e documentazione fotografica con il nuovo strumento ha riguardato oggetti del profondo cielo, galassie e nebulose, con le migliori tecniche disponibili all’epoca, ossia le pellicole ipersensibilizzate in idrogeno, oggi sostituite dalla più efficace immagine digitale.

Le fotografie sono state apprezzate e premiate in concorsi nazionali.

Appassionati e curiosi venuti anche da paesi vicini per iscriversi al gruppo, negli anni successivi, a loro volta, diedero vita a nuovi gruppi e a altri osservatori. Ricordiamo:

gli Astrofili Vicentini, fondato da Mario Tosin e il loro osservatorio pubblico

gli Astrofili di Valdagno, fondato da Carlo Negri e il loro osservatorio Marsec.

​

Al gruppo originario si sono aggiunti studenti liceali:

Marina Magro, Laura Maffiotti, Alessandro Fortunato, Andrea Guazzora, i due ultimi laureatisi poi in Astronomia.

Negli anni, alcuni dei soci fondatori si sono allontanati dal gruppo, ma non sono scomparsi.

Giancarlo Rizzato e Michele Michelusi hanno lavorato insieme fondando la stazione Astronomic Mir, e con la camera Schmidt di Rizzato (ottica Zen, campo corretto di 7°), hanno effettuato riprese di nebulose e galassie, quasi mensilmente pubblicate su riviste del settore.

In collaborazione con l’osservatorio Tito Lucrezio Caro di Bologna, diretto da Giancarlo Sette, hanno anche realizzato la prima immagine in tricromia della cometa Hale-Bopp, sincronizzando a distanza 3 camere Schmidt, una per ciascun colore.

Oggi Giancarlo Rizzato ha un suo osservatorio personale a Marano Vicentino, con strumenti dell’ultima generazione, con i quali riesce ad ottenere un’attenzione internazionale.

Michele Michelusi, eclettico e instancabile, gira nottetempo per le montagne con il suo telescopio Dobson.

​

Diverse conferenze pubbliche sono state organizzate con astronomi e astrofili di prestigio, in particolare:

- il prof. Giuliano Romano e il prof. Cesare Barbieri, della Facoltà di Astronomia dell’Università di Padova;

- Giancarlo Sette, fondatore del famoso trio dell’osservatorio di San Vittore (BO), che ci ha visitati a Schio,

  dove ha anche tenuto alcune lezioni di tecnica di fotografia astronomica;

- Stefano Orlandi di Bologna, che ha tenuto lezioni di ottica astronomica “Da Marco” al Cerbaro;

- il rev. Robert Evans, astrofilo australiano, scopritore di una cinquantina di supernove.

​

​

​

​

​

​

​​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

Sono state anche organizzate importanti mostre di fotografia astronomica a Palazzo Toaldi-Capra e Palazzo Fogazzaro a Schio, e a Vicenza

 

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

Molti gli oggetti catturati nelle immagini con la nuova strumentazione: importanti riprese della cometa Bradfield, della cometa di Halley, della cometa Hyakutake, della cometa Hale-Bopp, ecc., pubblicate su riviste del settore e riportate anche dal Giornale di Vicenza.

​

La mostra di Palazzo Toaldi-Capra è stata in seguito trasformata in mostra itinerante, prestandola a altri gruppi di astrofili.

Oltre alle fotografie, corredate di informazioni sugli oggetti ripresi, veniva esposto il bellissimo telescopio storico donato a Domenico Scalzotto dal Conte Almerico da Schio: un rifrattore di fine ‘800, su montatura altazimutale, in bronzo e ottone, con ottiche di pregevole qualità.

Questo telescopio è stato in seguito affidato, in prestito d’uso a scopo di divulgazione, all’attuale Gruppo Astrofili di Schio.

​- Alessandro Scalzotto

- Osvaldo Dalle Molle

- Marina Magro

- Giorgio Magrelli

- Mario Piva, collaboratore prezioso

- Rinaldo Sperotto, progettista della struttura e della cupola, divulgatore

- Vittorio Carta, divulgatore

- Gianmario Cortiana, divulgatore

- Giancarlo Rizzato, il tecnico della fotografia astronomica

- Michele Michelusi, inquieto e intraprendente

- Il compianto Luca Grotto, fotografo appassionato

- Mario Tosin di Vicenza, poi fondatore degli Astrofili Vicentini.

- Ci preme particolarmente ringraziare il compianto Luigi Mazzon e la moglie, per l’aiuto sia finanziario che di  

  sostegno dato in più occasioni.

- Il Comune di Schio per la concessione, le pratiche, la manodopera e i trasporti.

- Antonio Cassutti, vice-sindaco di Schio

- Luigi Fontana, assessore alla cultura del Comune

- Pino Toniolo dell’Ufficio Tecnico del Comune

- Domenico Scalzotto

- Pino Marchi del Giornale di Vicenza

- Ottorino Brunello dello “Sci Vao” Monte Novegno

- Il comandante della Forestale di Schio.

©2023 Astronomia come passione

I disegni di progettazione dell'osservatorio

©2023 Astronomia come passione

  • LinkedIn B&W
  • Facebook B&W
bottom of page